Educazione Medica Continua: il problema delle sanzioni
27/22/2014
Ma come si può procedere a sanzioni disciplinari se l’offerta formativa è carente? Se lo chiede Luigi Conte componente della Commissione Nazionale per la Formazione Continua a margine della V conferenza nazionale che si è chiusa a Roma.
L’aspetto delle sanzioni, infatti, è uno di quelli al centro delle trattative dell’intesa governo regioni. Gli effetti del mancato aggiornamento per alcune categorie di medici sono già operativi, come spiega Conte «si tratta dei medici competenti che esaminano i lavoratori sulla base delle disposizioni delle leggi 626/96 e testo unico 81/2008 contro gli infortuni, per i quali è obbligatorio assolvere ad almeno il 70% degli eventi formativi in medicina del lavoro». Ma il vincolo è vigente anche per i dipendenti del privato accreditato «per i quali» sottolinea Conte «la mancata soddisfazione dell’obbligo Ecm può portare la struttura a perdere il convenzionamento. Ecco perché ci sono aziende che nel fare il bando di concorso richiedono l’obbligo dell’assolvimento triennale». Una modalità discriminante, visto che non tutti i medici hanno gli stessi obblighi ma che, aggiunge l’esponente Fnomceo «tiene conto della legislazione corrente». Del resto per Conte la sanzione sarebbe poco etica in virtù della mancanza di proposte sul fronte formativo». Tra gli altri dati segnalati dalla Commissione Nazionale per la Formazione Continua (che opera sotto l’ala dell’Agenzia dei servizi sanitari regionali Agenas) e dal Ministero della Salute c’è poi quello relativo ai provider che accreditano i propri corsi ma sono soggetti a controlli (260 le verifiche quest’anno). Ad oggi il censimento effettuato da Commissione e Regioni parla di 327 provider standard operativi, 777 provvisori, 44 standard sotto verifica di accreditamento e ben 885 provider sospesi. «Un dato» riprende Conte «che conferma come il sistema stia progressivamente andando a regime». Infine c’è il capitolo dossier formativo rispetto al quale il rappresentante Fnomceo sottolinea la transizione in atto «da una fase esclusivamente quantitativa a una qualitativa, che permetterà al professionista, collegandosi a Cogeaps, di indirizzare il proprio percorso formativo secondo una direzione scelta». Un passaggio che nel triennio in corso sarà volontario e diventerà obbligatorio a partire dal 2016 pdf tutti i professionisti della sanità. «Il nostro sistema Ecm» conclude Conte «si distingue rispetto a quelli degli altri paesi europei per la sua apertura a tutti i professionisti della salute e non solo ai medici».
Fonte: Doctor33.