L’idea stereotipa di violenza contro le donne, comune tra gli operatori sociali e sanitari, è quella di un grave reato, ma relativamente poco frequente. Anche per questo si tende a non riconoscerla come problema, alla stregua delle malattie troppo rare. Purtroppo i dati sulla diffusione della violenza dimostrano il contrario: nel «Rapporto sulla violenza contro le donne, le sue cause, le sue conseguenze», redatto per il Consiglio dei diritti umani dell'Organizzazione delle Nazioni Unite (15 giugno 2012), emerge che in Italia la violenza in famiglia è una realtà molto diffusa, ma anche poco denunciata: il 76% delle violenze nel nostro Paese avviene tra le mura domestiche ad opera di ex partner, mariti, compagni o persone conosciute. Altro dato che emerge è che il rischio di subire uno stupro, piuttosto che un tentativo di stupro, è tanto più elevato quanto più è stretta la relazione tra autore e vittima. Inoltre i partner sono responsabili della quota più elevata di tutte le forme di violenza fisica rilevate (violenza domestica) alla quale si aggiunge l’abuso sessuale infantile.
Recentemente (19 giugno 2013) la Convenzione in materia di prevenzione e contrasto della violenza sulle donne, chiamata comunemente Convenzione di Istanbul del Consiglio d’Europa (aprile 2011), ha completato il suo iter parlamentare con l’approvazione unanime anche da parte del Senato ora convertita in legge (legge n. 77 del 27 giugno 2013).
La ratifica da parte dell'Italia della Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica rappresenta un passo di fondamentale importanza per proseguire l'azione contro ogni forma di violenza nei confronti dei soggetti fisicamente più deboli, in primis donne e minori.
La Convenzione di Istanbul rappresenta il primo strumento internazionale che crea un quadro giuridico completo per proteggere le donne contro qualsiasi forma di violenza, nonché il primo trattato internazionale che riconosce la violenza sulle donne come violazione dei diritti umani e come forma di discriminazione.
La Convenzione di Istanbul definisce una vasta gamma di provvedimenti per affrontare tale flagello in tutta la sua complessità ed esorta ad un cambio di mentalità per estirpare i pregiudizi fondati sulla cosiddetta «inferiorità» delle donne o sui ruoli stereotipati attribuiti a donne e uomini e promuovere il raggiungimento di un’uguaglianza non soltanto de jure ma anche de facto.
Sfortunatamente in Italia quest’obiettivo appare ancora lontano, tra il 2010 e il 2014 sono state uccise in Italia 819 donne, circa una ogni 2 giorni, nel 2015 sono morte 128 donne e tra gennaio e novembre 2016 se ne contano 116. Secondo l'ISTAT nel nostro Paese 2014 sono circa 4 milioni 400 mila le donne che dichiarano di subire o di avere subìto violenza psicologica dal partner attuale, il 26,4% della popolazione femminile in coppia. Sono quasi 7 milioni le donne di età compresa tra i 16 e i 70 anni vittime di violenza fisica o sessuale nel corso della loro vita. L' intensità e il grado di diffusione di episodi di violenza e abuso nei confronti delle donne sono tali da aver suggerito il conio del termine «femminicidio».
Dalla ricerca europea condotta dell'Agenzia Europea per i Diritti Fondamentali FRA del 2014 dal titolo: Violenza contro le donne: un’indagine a livello di Unione europea, in cui sono state intervistate 42.000 donne nei 28 stati membri, emerge che "circa il 20% delle donne è stata vittima di violenza fisica e/o sessuale inflitta dal partner attuale o precedente, in termini assoluti stiamo parlando di 4.800 donne.
Il corso cerca di tipizzare e quantizzare i fenomeni e descrive le “buone pratiche assistenziali” emergenti anche dall’esperienza del Pronto Soccorso dedicato a queste problematiche presso la Clinica Mangiagalli della Fondazione IRCCS Ca’ Granda Policlinico di Milano: il Soccorso Violenza Sessuale e Domestica (SVSeD) riconosciuto come “Centro di riferimento regionale della Lombardia per i problemi della violenza sessuale alle donne e ai minori”.
In particolare viene data evidenza della necessità/utilità di una metodologia di accoglienza, cura e sostegno che preveda l’integrazione di diverse professionalità essenziali per affrontare e rispondere in maniera adeguata ai molteplici bisogni di coloro che sono stati vittime di atti di violenza sessuale e/o domestica.
Obiettivi didattici:
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Conoscere le dimensioni, le caratteristiche e le differenti tipologie di violenza di genere con un approfondimento, in particolare, della violenza sessuale e della violenza domestica
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Conoscere le norme e le “buone pratiche” per il trattamento appropriato dei casi di violenza
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Acquisire consapevolezza delle competenze e dei ruoli degli operatori sanitari in materia di accoglienza delle vittime di violenza ed abuso sessuale e di violenza domestica.
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Evidenziare gli indicatori (fisici e psicologici) utili allo svelamento/rilevamento delle situazioni di violenza sessuale e domestica riscontrabili in ambito ospedaliero.
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Diffondere la cultura clinico-assistenziale e le relative modalità operative nell’ ottica della sinergia di interventi proposti alle vittime di violenza ed abuso.
I macro argomenti trattati sono:
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Definizione di violenza di genere, tipologie di violenza, luoghi comuni da sfatare (miti e stereotipi)
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Dimensioni del fenomeno e sua evoluzione a livello nazionale e internazionale
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Evoluzione normativa e norme attuali, raccomandazioni delle istituzioni internazionali
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Le conseguenze della violenza, i bisogni delle donne e le richieste di aiuto
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Protocolli sanitari per la violenza sessuale 3
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Protocolli sanitari per la violenza domestica
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L’abuso sessuale infantile
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L’esperienza dell’SVSeD di Milano: metodologia dell’accoglienza integrata
Il corso rimarrà online fino al 31/05/2022.
Target. L’evento è rivolto alle seguenti categorie: Tutte le professioni
Crediti e ore: 25,5 crediti formativi ECM e 17 ore di lezione (tempo di studio solo stimato per la lettura e l'approfondimento).
Metodologia: E-book
Attestato. Al termine del corso il partecipante dovrà superare il questionario di valutazione e svolgere il questionario di gradimento per scaricare l’Attestato.
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Codice A-elle: 324430
Ore di lezione: 17
Crediti: 25,5
Data di inizio del corso: 31/05/2021
Professioni Ammesse: Tutte le professioni: Tutte le professioni,